
Intervista ad Antonino Caneva
IL BELLO DI TRATTARE CON LE PERSONE
“A soli 17 anni, inizio nell’applicazione di rivestimenti anticorrosivi nel settore delle resine, all’epoca una vera innovazione tecnologica. Nel 1991 nasce mia figlia: fondo la APS per aver modo di vederla crescere”. Antonino Caneva ha la capacità, a volte unica, di far sembrare semplici quegli incastri tra necessità personali e opportunità professionali, che per molti rappresentano snodi cruciali, nei quali sacrificare una parte di sé.
È poco più di un adolescente quando sceglie il lavoro invece della scuola e alle aule preferisce le trasferte in lungo e in largo per l’Italia e l’Europa. “Era bellissimo non stare mai fermo nello stesso posto. Conoscevo luoghi e persone e guadagnavo pure bene!” Entusiasmo e ottimismo sono gli ingredienti di una ricetta umana, che gli permette di capire quanto la conoscenza e il dialogo con le persone siano il sale della vita. Oltre che l’unico modo per creare relazioni di lungo termine, la ricchezza umana e professionale, che di lì a qualche anno lo porta prima ad essere artigiano e poi a diventare imprenditore-manager con responsabilità commerciale e, infine, a fondare APS – Applicazioni Prodotti Speciali.
“È stata la seconda puntata della mia vita, voluta e innescata dalla nascita di mia figlia nel 1991. Volevo vederla crescere e questo era incompatibile con il lavoro come lo avevo sempre inteso, con viaggi e continui spostamenti”. Punta sulla specializzazione e sulla qualità delle relazioni, che gli permettono di realizzare lavori difficili da immaginare per una piccola azienda nata da poco. Ferrero, Ausimont (oggi Solvay) e Amadori gli affidano i primi (piccoli) lavori di pavimentazione in alcuni loro siti produttivi e tutto prende slancio per poi consolidarsi grazie all’attitudine di trattare con le persone.
“Dopo 30 anni quelle grandi aziende che ci hanno dato lo sprint iniziale sono ancora nostre clienti”, ma forse sarebbe più giusto dire che le persone all’interno di quelle organizzazioni hanno trovato in Antonino la competenza sempre più complessa e specializzata e la volontà di confrontarsi con correttezza e trasparenza, i due valori capaci di cementare una relazione professionale e a volte di trasformarla in un rapporto umano.
La sua presenza in Compagnia delle Opere Insubria è connotata allo stesso modo: da storie di amicizia, costruite sulla condivisione delle esperienze, sull’ascolto e la confidenza riguardo ai momenti positivi e negativi, che fanno dell’imprenditore un conoscitore profondo delle avventure della vita. “Una delle iniziative che vorrei l’Associazione Nazionale riprendesse nella sua agenda è Matching, l’evento di incontri, che dalla conoscenza personale portava al lavoro”. Antonino è uno dei più entusiasti sostenitori del concetto #relazioneinazione, alla base di tutta l’attività di Compagnia delle Opere Insubria e della volontà di creare occasioni e stimoli di confronto continui per gli associati con il mondo imprenditoriale, accademico, tecnologico e formativo.
“Dal punto A al punto B bisogna percorrere la strada più breve e più semplice. L’abitudine all’ipocrisia nelle relazioni, che connota spesso il sistema imprenditoriale, è quel politicamente corretto che rischia di minare il futuro”. Nella pratica questo significa selezione dei clienti, grande chiarezza sulla qualità e specializzazione del lavoro, prezzi trasparenti – “perché i centimetri fanno le decine di migliaia di euro” – e fiducia che il domani potrà essere radioso, nella misura in cui i rapporti tra le persone siano il metro del lavoro e della sua bontà. I Pavimenti Sicuri di Antonino sono la superficie d’appoggio del più grande carico che la nostra società porta: dare valore alle persone e alla loro necessità di esprimere il proprio talento e i propri interessi.