Come funziona il cervello che decide

Le neuroscienze offrono alle aziende una chiave di comprensione innovativa riguardo a identità, scelta e relazioni. Marco Baldocchi studia l’attivazione emotiva e il coinvolgimento razionale alla base del comportamento umano, quando compie una scelta: una conoscenza preziosa per tutte le imprese, che attivano relazioni finalizzate alla comunicazione e alla vendita. Da qualche anno, Marco vive e lavora a Miami, dove ha sede l’omonimo gruppo di comunicazione basata sulle neuroscienze - Marco Baldocchi Group -, dirige il dipartimento di ricerca della NINA – l’Associazione Nazionale Italiana delle Neuroscienze Applicate – ed è professore all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e scrive libri per la Casa Editrice Hoepli. Qualche anno fa, abbinare neuroscienze e imprese poteva sembrare audace. Quando però numerosi studi multidisciplinari hanno iniziato a dimostrare che il 95% dei processi decisionali non è (solo) razionale, è divenuto chiaro che la conoscenza scientifica del comportamento umano possa supportare le decisioni in azienda. Analisi sociali, marketing, ricerca scientifica, psicologia – ognuna per la sua parte e tutte insieme – evidenziano quanto il nostro cervello sia un organismo complesso. Processa ogni giorno migliaia di scelte e di decisioni. Produce milioni di attivazioni neurali, continuative e codificate da un’unica matrice: uno stimolo sensoriale cattura l’attenzione, la traduce in una percezione capace di far nascere un’emozione, che attiva la ragione con diversi gradi di intensità. Ho intuito la potenzialità delle neuroscienze applicate alle organizzazioni d’impresa quasi dieci anni fa e ne sono rimasto conquistato a tal punto da volerle mettere al centro del mio lavoro e della ricerca correlata, dopo che ho dovuto spiegare a me stesso, come avessi potuto acquistare un’auto perfetta per rispondere alla mia passione per la neve e lo sci, ma totalmente ingestibile per la guida e il parcheggio nelle strade del centro storico di Lucca. Com’era possibile che avessi compiuto un acquisto importante, tralasciando completamente ogni valutazione logica e razionale? Le percezioni sensoriali e i collegamenti emotivi che si scatenano restano la cosa più importante che abbiamo, non replicabile da nessuna tecnologia o intelligenza artificiale. È su questa su questa interazione che dobbiamo porre la massima attenzione come persone e come imprese. Quando siamo nel nostro tempo libero, siamo consumatori e veniamo ingaggiati da stimoli, che ci spingono a compiere azioni d’acquisto, a scegliere con chi avere relazioni, a sentirci parte di qualcosa e a escludere qualcos’altro. Non reagiamo mai in maniera esclusivamente razionale, logica. Le neuroscienze aiutano gli imprenditori a disegnare la miglior esperienza possibile, per coinvolgere un cliente consapevole, che diventerà quella persona soddisfatta, disponibile a compiere nuovamente la scelta a favore dell’azienda, che lo ha persuaso attraverso una “spinta gentile” – nudge come viene tecnicamente definita - e mai manipolato con false promesse. Le neuroscienze mettono a disposizione delle aziende informazioni di livello più “profondo” rispetto ai metodi di ricerca solitamente utilizzati, perché rilevano ed elaborano parametri che nessun altro ambito di indagine è in grado di fornire. Misurare con un eye-tracker gli spostamenti degli occhi, i punti di fissazione e altri parametri, quali ad esempio la dilatazione della pupilla, che ci indicano stato di attenzione visiva generata da uno stimolo. Quantificare attraverso l’implicit association time il tempo di reazione tra uno stimolo visivo e la risposta che produce, ad esempio, rende più certa la relazione tra l’immagine, il logo o il colore e il valore di riferimento che l’azienda vuole attribuire e comunicare. Rilevare l’intensità di un’emozione generata da un profumo o da una voce attraverso la micro sudorazione delle mani, offre un parametro che va ben oltre la dichiarazione spontanea dell’interessato, molte volte condizionato dal giudizio sociale o dalla volontà di “dare la risposta giusta”. Oggi vivo a Miami, collaboro con aziende di settori e dimensioni differenti, accomunate dalla volontà di comprendere in maniera sempre più precisa come aiutare i clienti a compiere la scelta per loro più giusta e soddisfacente. Nel frattempo ho ricomprato quell’auto inguidabile a Lucca! Nessuno mi ha ingannato: qualcuno però è riuscito a suscitare in me uno stimolo che mi ha emozionato, tanto da farmi compiere una scelta, che mi appaga pienamente. Anche se qui non c’è la neve!

Il valore di "fare insieme"...

Buongiorno a tutti, in questo periodo ho avuto occasione di dialogare con molti di voi con grande piacere. Quanto ci sta accadendo sta facendo emergere la fatica nello stare di fronte alle contraddizioni della vita e questa pandemia sta accentuando tutto questo.Nelle varie letture mi sono imbattuto in un articolo del prof. Vittadini che vi invito a leggere e che mi ha fatto riflettere ulteriormente su ciò che stiamo vivendo e sulla speranza che ognuno di noi porta con sé.Come diceva Sant’Agostino la speranza ha due figli: la rabbia e il coraggio. La rabbia per indignarci delle cose che non vanno bene; il coraggio per iniziare a cambiare le cose che non vanno bene.Se ci fermiamo alla rabbia rischiamo di sfociare nel risentimento o nella violenza. Il coraggio, invece, ci permette di andare avanti con determinazione, forza, ottimismo e resilienza.Quanto espresso non vuole essere una “pillola” di consolazione, ma ritengo nuovamente fondamentale sottolineare il nostro "fare" Associazione; quel "fare", che fin dal primo momento ci ha messo al vostro fianco sia nei momenti belli sia nei momenti meno belli.Come abbiamo già avuto modo di vivere insieme le cose fatte sono state molte e ancora molte ne faremo.Stanno cambiando tempi e modi con cui viviamo la nostra vita personale e professionale ma certamente non cambierà mai la nostra volontà di ascoltarvi e accompagnarvi nelle attività quotidiane così che nessuno mai si possa sentire solo!Un caro salutoMarco SilanosPresidente Compagnia delle Opere Insubria

Ritroviamo l'entusiasmo e l'amore per il Paese

In queste settimane di dibattito sul Referendum 2020, Guido Bardelli - Presidente di Compagnia delle Opere, osserva che è emersa la possibilità di: «Affrontare il tema della politica e la sua rilevanza per la vita del Paese riproponendoci le domande più vere sul senso stesso della politica».  Attraverso le interviste fatte con Luciano Violante - Presidente emerito della Camera dei Deputati, Valerio Onida - Presidente emerito della Corte Costituzionale e Guido Bardelli, offriamo alcune riflessioni cosi che ciascuno possa valutare la propria scelta per il SI o per il NO. Intervista a Luciano Violante GUARDA IL VIDEOIntervista a Valerio Onida GUARDA IL VIDEOIntervista a Guido Bardelli GUARDA IL VIDEO Buon voto a tutti!

Lettera ai Soci da Guido Bardelli, Presidente Cdo

Fatti domande e vivrai, diceva una canzone. Le sollecitazioni nate nella settimana del Meeting di Rimini si stanno rivelando molto utili in questi primi giorni di ritorno al lavoro o, comunque, di riapertura a pieno ritmo delle nostre imprese e opere sociali. Se i giornali non hanno perso di vista il messaggio sul “debito buono e debito cattivo” lanciato da Mario Draghi, come bussola per prendere le decisioni migliori in fatto di politica economica, sono innumerevoli gli spunti che ciascuno di noi può fare suoi, semplicemente riguardandoli on line, come le testimonianze di  medici e infermieri, gli esempi di economia sostenibile in atto, i dialoghi sul “sublime” – provocazioni quanto mai concrete per guardare la realtà di oggi – insieme a tante altre esperienze culturali.Il Meeting si è poi concluso con un titolo per il 2021: «Il coraggio di dire “io”» che è valido fin da ora. Infatti, resta intatta e si rafforza la domanda che rappresenta in qualche modo un compito per tutti coloro che vogliono prendere seriamente la vita e il lavoro in questo periodo segnato dal coronavirus: dove trovare il coraggio di “dire io” in questi nuovi giorni di lavoro? Che cosa significa questo per un imprenditore responsabile, di fronte alle scelte per generare sviluppo, nel rapporto con dipendenti, fornitori e clienti? Qual è il modo adeguato per ripartire, o meglio, riaprire la nuova stagione? Come possiamo, in definitiva, riuscire ad essere creativi, trovando soluzioni straordinarie per problemi antichi e nuovi?Sono domande, queste, da cui ne nascono mille altre, in quanto chiamano immediatamente a una decisione e all’azione: bisogna diventare più veloci a interpretare i trend macroeconomici? Formarsi sugli aspetti sociologici di una pandemia? Aggiornare di continuo i protocolli interni ed esterni? Rivedere e correggere il tradizionale strumento del business plan? Come far coesistere obiettivi di breve e lungo termine? Ancora: come rimanere informati su ciò che accade – in generale e nel proprio settore – con la consapevolezza di una crescente discordanza tra pareri sempre “autorevoli”?Già prima della crisi ci siamo impegnati a rilanciare il tema delle domande giuste come metodo per non rimanere imbrigliati nella paura, nelle iper semplificazioni della realtà e nel perenne rischio di delegare indirettamente ad altri le proprie responsabilità.Questo cammino riprende e continua dentro ogni Cdo locale e a livello nazionale, dando vita a svariate serie di appuntamenti – sia on line sia in presenza – percorsi formativi, assemblee pubbliche, laboratori tematici e servizi che nel loro insieme mirano a rendere la qualità del nostro farsi compagnia nel lavoro e nella conduzione delle imprese sempre più all’altezza delle nostre domande. Anche l’appuntamento elettorale del 20 e 21 settembre – con il referendum costituzionale, il rinnovo di sette consigli regionali e le amministrative in quasi mille comuni – non è affatto estraneo a questo impegno volto ad approfondire, giorno per giorno, l’utilità del fare associazione oggi, in dialogo con le altre componenti della società per il bene del Paese. Guido BardelliPresidente Compagnia delle Opere

Contributo a fondo perduto

L'Art. 25 del D.L. 34/20 (DL “Rilancio”) prevede un contributo a fondo perduto al fine di sostenere i soggetti colpiti dall'emergenza epidemiologica “Covid-19”. I beneficiari del contributo, saranno le imprese e i soggetti titolari di partita IVA: che nel 2019 non hanno conseguito ricavi o compensi superiori ai cinque milioni di euro;che potranno dimostrare che l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di Aprile 2020 sarà inferiore ai due terzi dell'analogo dato relativo al mese di Aprile 2019; La percentuale del valore del contributo, varierà in base al volume dei ricavi e compensi relativi all'anno 2019, e sarà determinato secondo le seguenti modalità: 20 % per chi avrà registrato ricavi o compensi nel 2019 fino a € 400.000;15 % per chi avrà registrato ricavi o compensi nel 2019 compresi tra € 400.000 e € 1.000.000;10 % per chi avrà registrato ricavi o compensi nel 2019 compresi tra € 1.000.0000 e € 5.000.000. Sono presenti dei tetti minimi rappresentati da € 1.000 per le persone fisiche e € 2.000 per le imprese. Sarà possibile presentare la domanda fino al 13 Agosto 2020, tramite intermediari abilitati attraverso il canale telematico messo a disposizione dall'Agenzia delle Entrate. Per informazioni e approfondimenti scarica la seguente documentazione:Guida Fondo Perduto – Agenzia delle Entrate

Cosa cambia con il G5?

Uno dei dossier chiave all'interno della disputa commerciale in corso tra Cina e Stati Uniti riguarda lo sviluppo della tecnologia 5G. Il primato tecnologico su questa specifica infrastruttura potrebbe permettere alla Cina (che secondo recentissime indiscrezioni sembra si stia già concentrando addirittura sul 6G) di segnare uno storico sorpasso sugli USA come paese leader nella generazione di nuove tecnologie.  Ma che cos'è esattamente la tecnologia 5G? Per sviluppo del 5G si intende la messa a punto della rete infrastrutturale che consentirà al traffico telefonico di viaggiare ad una velocità mai raggiunta dalla tecnologie oggi esistenti;Si stima che la tecnologia 5G farà la propria comparsa nel mercato entro la fine del 2020 (in Italia è attesa a giugno 2020);Ad oggi la leadership nello sviluppo di questa tecnologia è in mano ad alcuni grandi operatori mondiali come ZTE e Huawei (Cina), Ericsson (Svezia), Cisco e Qualcomm (USA). Quali impatti potrà avere il 5G sulla vita delle aziende e degli imprenditori in generale? Oltre a garantire una velocità superiore, il 5G consentirà una maggiore stabilità della rete con la possibilità di collegare efficientemente macchine e dispositivi;In particolare, la diffusione del 5G è considerata un elemento abilitante l'adozione delle tecnologie di Industry 4.0 in azienda, come la realtà aumentata e appunto l'internet of things (il collegamento di device e macchine da remoto);Esistono tuttavia anche dei potenziali rischi legati all'uso di questa nuova infrastruttura. In particolare, si teme che la protezione dei dati sensibili (inclusi brevetti e avanzamenti tecnologici) possa essere messa a repentaglio e favorire le aziende che controlleranno la creazione e manutenzione di questa rete. Nel bene e nel male il 5G rappresenterà molto probabilmente l'avanzamento tecnologico più rilevante del 2020. Nonostante molti degli effetti di questa nuova tecnologia saranno compresi solo nel medio-lungo periodo, è verosimile attendersi una serie di impatti nella nostra vita quotidiana già a partire dai prossimi mesi. Fonte: Centro Studi Cdo